Pietro Cimino
Nato a Roma città grande, poi sprigionato a Foggia, Vieste, quasi che ogni luogo fosse meta da raccontare, partenza per apprendere. Ricerca ostinata di storie minori per tradurle in narrativa, costruire un’architettura tra verità e verosimiglianza con parole che evocano suggestioni, nessuna retorica, frasi tronche, sintetiche, dense di senso. Architetto, certo, ha elaborato architetture architettoniche per trent’anni. Quindi pittore scultore, narratore, ricercatore di sincerità, sballottato dalla sfera delle lettere a quella della manualità creativa. Scolpisce con le parole, compone, dispone colore e legno in insiemi fortemente espressivi, una creatività costantemente in bilico tra trucioli e sintassi con sinergica voglia di raccontare. Turbato e compresso dalla tradizione, proiettato verso le suggestioni del presente, scava nel quotidiano in cerca dei significati per immaginarsi il divenire. Chi mai potrà vedere il futuro.
(2008)
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