GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2024
   
Dal fordismo alla new economy Organizzare il controllo direzionale
La progettazione, le incertezze, il potere
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Controllare è verbo controverso, che suscita elevati livelli di attenzione spesso più per le modalità che per le finalità della sua azione. Nonostante giustificati retaggi dal sapore ispettivo, l’essenza moderna del controllo (e, sempre più, dell’autocontrollo) è il comportamento umano e di gruppo, non certamente i dati o i report, che ne sono semplici mezzi, e non può esistere senza uno scopo e in forme che non siano partecipate: le mitiche figure dei “controllori” e dei “controllati”, dei “Tempi Moderni” e oltre, non possono più essere concepite in un mondo ove il coinvolgimento del lavoro in équipe produce beni e servizi dagli elevati contenuti di conoscenza e impone di travalicare vecchi steccati a tutto vantaggio di una condivisione di obiettivi e di responsabilità dalla gestione sempre più critica.
Purtroppo l’attività di controllo è ancor oggi vissuta anche dai vertici organizzativi come fonte di costi scarsamente produttivi e, contemporaneamente, come un vincolo e una perdita di tempo da parte dell’intera struttura (e la Pubblica Amministrazione oggi paga - e fa pagare - un prezzo elevato in termini culturali per i ritardi accumulati): attribuirgli un significato nuovo è impresa che si può e si deve fare, nei tempi rapidi che impongono i mutamenti sociali, economici e di mercato di questi anni.
La formazione, quindi, è fattore strategico per il cambiamento, affinché i processi di controllo siano compatibili con lo stile di direzione e bilanciati sulla specifica struttura organizzativa.
I sistemi di controllo gestionale, infatti, non si copiano: al di là dell’intuito imprenditoriale, essi devono rafforzare gli obiettivi aziendali, migliorando le capacità gestionali e la visione prospettica attraverso l’analisi del vissuto dell’organizzazione nel quale vengono implementati e degli uomini che dovranno adattarli alle strutture (nel mentre queste mutano in funzione del mercato e dell’ambiente di riferimento).
Rapidità d’azione, tecnologia, turbolenze ambientali e globalizzazione soppiantano le dimensioni spazio-temporali dimostrandoci che nulla è immutabile e, spesso, il passaggio verso nuovi successi o verso l’autodistruzione è stretto e veloce, impossibile da affrontare da soli, senza “bussola”.
In un mondo sempre più dominato dalla complessità, dall’intangibile, dalla temporaneità dei saperi e dei beni la sopravvivenza e lo sviluppo non possono che essere assicurati da strumenti e logiche a loro volta sempre più flessibili e complessi, in una parola idonei a percepire le mille sfumature dei nostri nuovi modi di vivere e di produrre.
Dettagli
Formato: cm 16,5x23,5
Pagine: 256
ISBN: 88-8431-144-6
Anno di pubblicazione: 2005

Argomenti:  Economia    

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