fotografie diMimmo Attademo
Attraverso la lettura del corpus pressoché completo delle opere di Corrado Terracciano, dalle prime esperienze giovanili ai lavori della maturità, questo volume svela la natura più vera e autentica dell’arte e del temperamento dello scultore foggiano.
Classico e anticlassico a un tempo, tradizionale e moderno, egli supera queste antinomie ancorando le sue arditezze concettuali, le sue rivolte e i suoi sberleffi contro i luoghi comuni all’antica sapienza plasmatrice di forme.
La scultura è per Corrado Terracciano il luogo dove rendere concreti e visibili, a partire da questa sapienza, i pensieri e le esperienze della vita interiore, i quesiti più ultimativi sull’esistenza umana, sul dolore, sull’amore, sull’eros, con le aspirazioni, le cadute, le rinascite e le sfide alle convenzioni, ai tabù e ai poteri che opprimono artificiosamente la libertà dell’uomo in tutte le sue espressioni.
In questo senso egli continua, nell’apparente aderenza alla realtà oggettuale, quel rinnovamento della scultura, iniziato da Auguste Rodin, che predilige un modellato che esprime pensieri al di là di ogni canone artificioso di bellezza o di regole o di stilemi ripetitivi o di inserzioni di materiali che siano altro rispetto alla dura fatica e alla sfida di poter plasmare con le proprie mani le forme delle proprie meditazioni.
Dettagli
Formato: cm 24x31
Pagine: 144
Copertina: cartonato
ISBN: 978-88-8431-214-3
Anno di pubblicazione: 2007