A circa mezzo secolo dalla pubblicazione della prima biografia del Beato Agostino da parte di Mons. Alfredo Ciampi, cultore unico e indiscusso del Vescovo Croato, ecco finalmente una “nuova” opera su di Lui. Questa volta, autore è un laico, un giovane intelligente e colto, il Dr. Massimiliano Monaco, che si cimenta con la gigantesca personalità del Casotti, con una ricerca storico-bibliografica, minuziosa e puntuale, di risvolti ancora sconosciuti o in penombra del Beato. E anche questo è indubbiamente un segno dei tempi! Un laico a trattare di Santi...! L’uscita del libro al termine del Grande Giubileo del 2000 può essere considerata il modo più bello, concreto ed efficace per celebrare il 300° anniversario del riconoscimento del culto e della Beatificazione del Vescovo Agostino; un omaggio filiale al “vecchio” Pastore da parte della sua Lucera! Un’opera assai opportuna per tener desta la memoria ed incrementare la venerazione del popolo lucerino, e di tutta la Diocesi, per Lui.
Non sono mancati in questi anni numerosi interventi sulla stampa periodica locale (vedi particolarmente sul “Centro”): articoli di penne dotte ed esperte, oltre che innamorate dell’illustre concittadino adottivo: epperò non esisteva una moderna ed organica opera. Il Dr. Monaco ha provveduto a colmare la lacuna con chiara competenza. Le citazioni sono numerose ed opportune; la bibliografia è ricca ed oculata: insomma dal punto di vista metodologico c’è proprio nulla da eccepire.
Il profilo che emerge dalle pagine di Monaco è quello di un Pastore e di un Santo, un Pastore Santo che dà la vita per il suo gregge.
Merito, non ultimo né unico, di questa biografia è quello di aver sistematicamente inserito la vicenda umana e pastorale del Beato Agostino in precisi contesti storici. In tal modo viene marcata e sommariamente valorizzata la personalità del Nostro, il quale è, a mio avviso, assai probabilmente Santo! Nel ‘300, infatti, un intervento della Chiesa per glorificare un suo Figlio, illustre per esercizio di virtù cristiane e per prodigi ottenuti per sua intercessione, era di canonizzazione. Soltanto nel ‘700 Papa Benedetto XIV (1740-1758) con la sua opera
“De Servorum Dei et Beatorum canonizatione”, prescriveva l’iter, ossia le diverse tappe, prima della proclamazione della santità. Il Vescovo Agostino è morto a Lucera nel 1223, ben prima quindi di Papa Lambertini! E nel resoconto di un viaggio fatto da un religioso, al tempo del Regno di Napoli, troviamo scritto: “Nella Chiesa dei Padri Domenicani (a Lucera) è venerabile il corpo di Sant’Agostino Ungaro, già suo Vescovo”. Un santo da venerare e da imitare per l’eroicità dell’imitazione di Gesù. Non solo un “pezzo” da museo, nell’ambito di una mostra; non solo protagonista, si pure di primo piano, di una pagina della nostra storia, ormai appartenente al passato, chiusa nel tempo. E il Dr. Monaco ha fatto benissimo a mettere in evidenza la meravigliosa attualità del santo Vescovo. Egli non è soltanto un ricordo, orma sbiadito: è piuttosto il testimone di una
“sequela Christi”, vissuta coerentemente, eroicamente, coraggiosamente.
Complimenti a Massimiliano! Gli auguriamo un bel successo editoriale: sarà segno che noi Lucerini continuiamo a portare nel cuore il nostro Santo, mentre ci traghettiamo dal secondo al terzo millennio dopo Cristo.
Dalla Presentazione di Antonio Del Gaudio
Dettagli
Formato: cm
Pagine: 176
ISBN: 978-88-8431-218-1
Anno di pubblicazione: 2001