GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2024
   
Non solo Medioevo
La gipsoteca del Castello di Bari
dal cinquantenario dell’Unità d’Italia alla riapertura


a cura di
Isabella Lapi
EUR 34,00
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Prefazione

‘Rispettando come cosa sacra il frammento’

Isabella Lapi
Quando, arrivando a Bari nel dicembre dello scorso anno, ho avuto modo di conoscere la gipsoteca del Castello Svevo, apprezzarne il fascino e la ricchezza di contenuti e decidere di costruire su quel materiale, unico nel suo genere, un riallestimento e un’occasione di studio, è stato un tutt’uno. Il fatto poi che tale raccolta di calchi tratti dai più celebri monumenti pugliesi fosse stata realizzata per l’Esposizione Regionale tenutasi a Roma nel 1911, in concomitanza con i cinquant’anni dell’Unità d’Italia, rappresentava una ulteriore motivazione per proporne la riapertura entro l’odierna e ovunque celebrata ricorrenza del centocinquantenario.
Le due grandi sale al piano terreno del Castello Svevo che dal 1949 ospitavano la raccolta, di proprietà della Provincia di Bari ma formalmente affidata dal 1957 alla gestione della Soprintendenza ai Monumenti, erano state chiuse da alcuni anni per opere di adeguamento impiantistico; inoltre il rarefatto allestimento allora in essere, risultato di lavori compiutivi fra gli anni Sessanta e Settanta, aveva lasciato nei depositi una gran quantità di pezzi, di differenti dimensioni e scala di importanza, che è parso subito ineludibile far confluire nella sequenza delle sale espositive, alle quali nel frattempo avevamo aggiunto un terzo ambiente, contiguo ad esse e ben inseribile nel nuovo percorso. Il fine di una così cospicua movimentazione di opere e di energie, prontamente condiviso e sostenuto con le risorse necessarie dal Soprintendente Salvatore Buonomo, era quello di ricreare nel folto degli elementi scultorei fissati in parete (portali, lunette, mensole, architravi e fregi ‘estratti’ da strutture in elevato) e nella presenza di capitelli e sculture disposti longitudinalmente all’asse delle sale, non solo una riproposizione per analogia dell’interno del Padiglione del 1911 e dell’accostamento “estetico” di oggetti volutovi dal progettista Angelo Pantaleo, ma più in generale quella suggestione a metà fra antiquarium e bosco sacro dell´arte (i pezzi romani erano ben 356!) che il viaggio incantato in una gipsoteca deve ancor oggi saper offrire...




Indice


Presentazioni

7 Nuccio Altieri
8 Antonio Castorani
9 Salvatore Buonomo
10 Fabrizio Vona
11 Mauro Giancaspro


Prefazione

13 ‘Rispettando come cosa sacra il frammento’
Isabella Lapi



15 Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione - Roma
Fondo ‘MPI - Ministero della Pubblica Istruzione’


25 L’essenza di un altrove idealizzato
La nascita delle Gipsoteche

Marisa Milella

35 Volti al passato, verso il futuro
La presenza dei calchi in gesso nelle grandi Esposizioni

Ginevra Utari

45 Roma 1911. La ‘vera’ storia del padiglione pugliese
e dei suoi calchi alla Mostra Regionale

Clara Gelao

65 Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
Promemoria delle attività in corso

Clemente Marsicola, Elena Berardi, Elena Plances

73 L’archivio di Angelo Pantaleo
Maria Carolina Nardella

81 Alla ricerca del romanico pugliese
Angelo Pantaleo tra restauro ‘archeologico’ ed ‘artistico’

Anita Guarnieri

97 Dal collezionismo alla musealizzazione
Il valore delle opere in gesso

Francesco Longobardi

109 Dal Padiglione Pugliese del 1911 a Roma
al nuovo allestimento della Gipsoteca nel 2011

Annamaria Lorusso

119 Progetto museografico e cantiere di restauro
della ‘Gipsoteca medievale’ nel Castello di Bari

Giuseppe Teseo

131 La Puglia delle pietre docenti
Margherita Pasquale

151 Arthur Haseloff e la Puglia
Immagini e indagini del primo Novecento, gli anni della scoperta

Maria Stella Calò Mariani

167 Nota su Francesco Netti e il revival medievale
Carlo Sisi

173 Note sulla rappresentazione del Medioevo
nella pittura pugliese dell’Ottocento

Antonella Simonetti

185 Antico e primitivo pugliese
Su alcuni film

Francesco Galluzzi

191 Musiche di gesso
Lorenzo Mattei


192 Bibliografia generale
196 Fonti
Eligia Napoletano



Dettagli
Formato: cm 24x31
Pagine: 200
Illustrazioni: 51 a colori, 127 in bianco e nero
ISBN: 978-88-8431-466-6
Anno di pubblicazione: 2011

Argomenti:  Arte storia architettura    

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