La solidarietà arretrata
La cooperazione in Capitanata dall'Unità alla I guerra mondiale
EUR 12,50


In Capitanata - area potenzialmente ‘fertile’ - lo strumento cooperativo fu utilizzato relativamente poco, soprattutto in rapporto agli enormi problemi economico-sociali che la provincia aveva al suo interno. Un’occasione mancata, quindi?
In realtà, la struttura fortemente polarizzata dal punto di vista sociale e poco ‘elastica’ da quello economico, non sembra favorire particolarmente l’utilizzo di un mezzo di ricomposizione sociale come può essere considerata la cooperazione. Non solo, ma abbandonata dallo stesso movimento nazionale, la cooperazione foggiana non seppe rispondere agli attacchi dei ceti padronali e dei fascisti successivamente.
Rimane forte, però, la sensazione che le strutture cooperative foggiane non siano state sempre all’altezza della situazione: incapacità di valutare a fondo i contesti in cui operavano, inadeguatezza dei mezzi a disposizione, scarsa preparazione tecnica, come dimostra la durata media molto piccola delle società. Quasi a simboleggiare tutto ciò, la stessa principale caratteristica - l’atipicità, è stata definita - della cooperazione nella provincia, ovvero l’enorme sviluppo delle banche popolari rispetto alle altre società: in Capitanata l’associazionismo cooperativo ha rivestito le forme delle società meno cooperative di tutte!
Certo, le conclusioni a cui si è giunti pongono nuovi interrogativi e lasciano aperti nuovi campi d’indagine. Ma il censimento della cooperazione in Capitanata rappresenta non solo il primo tentativo per la nostra provincia, ma anche il più completo e strutturato per l’intero Mezzogiorno: era necessario per porre delle basi solide e aprire la strada a nuove ricerche.
Dettagli
Formato: cm 16,5x23,5
Pagine: 144
Illustrazioni: 5 in bianco e nero
ISBN: 88-8431-050-4
Anno di pubblicazione: 2001

Argomenti:      
Collana:  Terzo millennio