Il Lago Salso di Manfredonia
Dalla Bonifica all’Oasi
a cura di Michela Ingaramo Vincenzo Rizzi Matteo Caldarella |
EUR 14,00 |
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Full English version L’acqua è un elemento indispensabile per la vita. La maggior parte dell’acqua dolce disponibile sulla Terra è quella delle zone umide, ossia tutte quelle aree che sono costantemente o periodicamente coperte di acqua. Nell Ottocento la piana di Manfredonia fino alla foce dell’Ofanto era caratterizzata da estese paludi, formate dai torrenti che provengono dal Subappennino Dauno e dalle risorgive che, in prossimità della foce, a causa dell’assenza di pendenza, determinavano estesi allagamenti e in alcuni casi situazioni simili a veri e propri piccoli delta. La bonifica, cominciata a fine Ottocento e poi soprattutto dagli anni ’30 del Novecento in poi, ha comportato delle modifiche strutturali di tutte le zone umide di Capitanata. Oggi, nonostante le sensibili riduzioni di superficie e le trasformazioni del restante territorio a seguito delle trasformazioni fondiarie, la presenza delle zone umide della Capitanata riveste ancora una formidabile importanza, tanto da farne il sistema più importante dell’Italia Meridionale. Tra queste, un posto di rilievo per valore naturalistico è occupato dall’Oasi Lago Salso, risultato di opere di bonifica e di canalizzazione dei torrenti Cervaro e Candelaro, mediante la realizzazione di vasche di colmata. L’Oasi situata nel comune di Manfredonia e all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Gargano è anche parte di una Zona di Protezione Speciale secondo la legislazione europea. I suoi folti canneti, alternati a specchi d’acqua libera, la rendono un ambiente vario e diversificato, ideale per la sosta e la riproduzione di molte specie di uccelli e per chi ama stare all’aria aperta, a stretto contatto con la natura, osservando gli animali nel loro ambiente naturale. Dettagli
Formato: cm 21,8x24 Pagine: 96 Illustrazioni: 120 a colori, 12 in bianco e nero ISBN: 978-88-8431-298-3 Anno di pubblicazione: 2008 |