È solo dalla metà degli anni Sessanta del Novecento che le prime ricerche e scoperte condotte da Guido Donatone, a cui seguirono immediatamente dopo le scoperte di Antonio e Carlo dell’Aquila, consentono di assegnare alle fabbriche laertine una serie di pregevoli manufatti in maiolica fino a quel momento attribuiti ai più blasonati centri ceramici italiani.
I successivi approfondimenti dei tre studiosi permisero di smentire appieno le precedenti conclusioni a cui erano pervenute le pionieristiche ricerche di Domenico Maselli e gli studi di Nicola Vacca, che nel 1954 scrisse il primo saggio sistematico sulla maiolica pugliese e di Laterza; questi studi avevano sancito la convinzione che sia le produzioni pugliesi sia quelle laertine avessero un carattere eminentemente ed esclusivamente popolaresco.
Oggi con il progredire sistematico degli studi
e delle ricerche e con la scoperta di centinaia
di esemplari di notevole valenza artistica
sparsi nel mondo, in gran parte fatti rientrare
in Puglia da attenti collezionisti, si può
affermare che le maioliche di Laterza, tra
Seicento e Settecento, si inseriscono a pieno
titolo tra le più rappresentative produzioni
artistiche italiane di età Barocca, e che si
impongono all’attenzione degli studiosi
anche per la loro forte caratterizzazione che
le rende immediatamente riconoscibili
nell’ambito delle produzioni italiane del XVII
e XVIII secolo.AdA CdA
Dettagli
Formato: cm 23x28
Pagine: 232
Illustrazioni: 350 a colori
ISBN: 978-88-8431-760-5
Anno di pubblicazione: 2019