Insignita della dignità di
via sensibile alla comprensione del mistero, la bellezza diventa ambito privilegiato di comunicazione e forma di conoscenza assimilabile all’amore, là dove l’iridescenza estatica è chiamata a diventare esperienza etica. Proprio così: l’arte, in quanto strumento palpabile e creativo di bellezza, diventa incontro che restituisce l’uomo all’uomo e l’uomo a Dio. L’aveva, infatti, già intuito e proposto, fin dall’ottavo secolo, il cantore delle immagini sacre, San Giovanni Damasceno il quale, rivolgendosi ai suoi cristiani diceva:
“Se un pagano viene e ti dice: ‘Mostrami la tua fede!’, tu portalo in chiesa e mostra a lui le decorazioni di cui è ornata e spiegagli la serie dei sacri quadri”.Strettissimo, infatti, è il vincolo tra arte e fede, in quanto l’una e l’altra tendono verso l’assoluto, cercano di esprimere l’ineffabile e quasi costringere l’infinito, l’eterno nello stampo della materia o dell’immagine; tant’è che l’opera dell’artista non è quella di rappresentarci il visibile ma di introdurci nell’invisibile, facendoci intravedere, come in uno spiraglio, l’Assoluto.
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Felice di MolfettaVescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano
Dettagli
Formato: cm 24x31
Pagine: 272
Illustrazioni: 281 a colori
Copertina: cartonato con cofanetto
ISBN: 978-88-8431-400-0
Anno di pubblicazione: 2010