Pina Belli D’Elia è uno degli ultimi esempi di quegli studiosi, come Lionello Venturi, Federico Zeri, Ferdinando Bologna, Carlo Bertelli, Arturo Carlo Quintavalle, Andrea Emiliani, e pochi altri, che non sono specialisti stricto sensu perché, semplicemente, possiedono la rara capacità di esserlo su un lungo arco di tempo. È questa capacità che ha conferito alla studiosa uno sguardo più ampio e profondo, che riesce a unire e illuminare vicendevolmente fenomeni e periodi artistici apparentemente lontani, sia dal punto di vista cronologico che ontologico, spaziando con uguale disinvoltura e rigore dal Medioevo al Contemporaneo.
Ma questa non è l’unica caratteristica che contraddistingue la sua personalità di studiosa. Fra le sue doti più evidenti, infatti, vi è l’infaticabile capacità organizzativa, derivatale dai lunghi anni di ‘militanza’ nella Pinacoteca Provinciale, sotto certi versi simile ad un teatro dove tutto deve essere organizzato appuntino e andare per il verso giusto, e la stupefacente capacità di coinvolgimento del pubblico che ha dinanzi a sé. Che siano gli allievi, numerosi e appassionati, affascinati dalla semplicità e, insieme, dall’eccezionale competenza con la quale riesce a catturare la loro attenzione su argomenti talvolta ostici; che siano gli ascoltatori delle sue conferenze, incantati dalla passione e dall’impegno che Pina Belli D’Elia pone in qualsiasi cosa faccia.
Saper differenziare il proprio linguaggio a seconda delle occasioni e del pubblico che si ha di fronte, senza nulla togliere alla scientificità e al rigore dei contenuti, è un’altra delle sue caratteristiche e denota la generosità della studiosa, sempre pronta ad offrire disinteressatamente il proprio parere, i propri consigli, soprattutto quando si tratti di studenti, verso i quali ha sempre nutrito un particolare, affettuoso interesse, anche nell’ottica dello studio delle ‘strategie di comunicazione’, da lei avviato sin da giovanissima come insegnante di storia dell’arte al liceo e, in seguito, come direttrice di Museo, dove nel 1975, in concomitanza con la mostra
Alle sorgenti del romanico. Puglia XI secolo, ha fondato la sezione didattica della Pinacoteca Provinciale di Bari.
Dall’introduzione delle curatrici
IndicePresentazioni
7. Francesco Schittulli
Presidente della Provincia di Bari7. Pietro Longo
Presidente del Consiglio della Provincia di Bari8. Aldo Luisi
Direttore del Dipartimento di Studi classici e cristiani
Università degli Studi di Bari Aldo Moro9. Antonio Castorani
Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia10. Raffaello De Ruggieri
Presidente Fondazione Zétema - MateraIntroduzione
11.
Le ‘due vite’ di PinaLuisa Derosa e Clara Gelao
13.
Scritti di Pina Belli D’EliaMiscellanea di Studi
offerti a Pina Belli D’Elia 21.
Deitati condidit edem Carlo Bertelli
29.
Gioco di specchi.
I clipei dell’Exultet 1 di Bari e le loro associazioniMarina Falla Castelfranchi
37.
L’arredo delle cattedrali nell’età della riformaArturo Carlo Quintavalle
51.
Gli elefanti di Mazara del ValloFrancesco Gandolfo
59.
Di tre lastre mediobizantine e di imitazione in Puglia: Bari-Carbonara, Bisceglie, Taranto Gioia Bertelli
67.
Marbles of the South: the Alife Arch and an Acanthus
Capitalfrom Southern Italy in the Nasher Museum
of Art at Duke UniversityCaroline Bruzelius
73.
Guerra e Pace. Ancora sugli “Scacchi di Carlo Magno”Lucinia Speciale
83.
Micaelis and Juan de Piasca:
late Romanesque sculptors in northern Spain Tessa Garton
95.
Otranto (mosaico della navata sinistra)
e Conques (timpano): osservazioni su un poco noto
parallelo iconografico del Giudizio universale Xavier Barral i Altet
105.
Benedetto Antelami and the Adoration of the MagiDorothy F. Glass
115.
Una leggenda in immagine. Un episodio delle storie
di Silvestro negli affreschi della chiesa di San Silvestro ad AlatriSilvia Maddalo
123.
Un caso a sé: San Nicola di Mesopotam (Albania)Gianclaudio Macchiarella
137
Di padre in figlio. Federico II,
Manfredi e l’illustrazione del De arte venandi cum avibusGiulia Orofino
145
Sulla scultura dell’Elefante
nella torre omonima del Castello di CagliariRoberto Coroneo
153.
Osservazioni sulla pianta del coro
della Chiesa di Santa Maria Maggiore a BarlettaAngelo Ambrosi
167
Una ‘quasi’ inedita Madonna gotica
nella cattedrale di BarlettaLuisa Derosa
177
Sant’Eustachio a Santa Maria di CerrateValentino Pace
185.
Il primo nucleo dell’Abbazia
della Trinità di Montesacro sul GarganoFrancesco Dicarlo
195.
Medioevo e Controriforma a Troia.
Il “restauro” cinquecentesco della porta bronzea
maggiore della CattedraleFrancesco Aceto
205.
San Gennaro negato: il Chronicon Sanctæ Mariæ
de Principio e le sue due redazioni (con qualche nota a margine
sul San Gennaro vére di Sándor Márai)Vinni Lucherini
217.
Il Palazzo dei vescovi: riflessioni preliminari
sulle fabbriche dell’Episcopio di BariMaurizio Triggiani
229.
Visibiliter vel invisibiliter.
Le stimmate di Santa Caterina da Siena.
Fra domenicani e francescani in Puglia
nel XV secoloRosa Lorusso Romito
239.
Castelbuono: il mecenatismo artistico
dei Ventimiglia nel secondo Quattrocento e una ipotesi
per il percorso di Riccardo QuartararoVincenzo Abbate
251.
L’arte del legno nelle Marche.
Rassegna bibliograficaMaria Giannatiempo López
265.
Il ritratto e la memoria.
L’ex voto e la “questione delle immagini”Anna Maria Tripputi
275.
Due bozzetti di Andrea Sansovino
per i profeti della santa casa di LoretoFrancesco Negri Arnoldi
285.
Giovanni da Nola accanto a Giuseppe Sanmartino.
Un singolare caso di reimpiego nel cappellone
di San Cataldo a TarantoRiccardo Naldi
297.
A proposito di Amico AspertiniAndrea Emiliani
305.
Una proposta per Leandro BassanoNuccia Barbone Pugliese
317.
Sulle tracce di un polittico smembrato nella chiesa
di San Nicola a Monte Sant’Angelo: cultura e spiritualità
controriformata nella committenza dei CappucciniMariella Basile Bonsante
331.
Ancora su Paolo Finoglio in San Paolo MaggiorePierluigi Leone de Castris
341.
Alcune aggiunte a Cesare e a Francesco FracanzanoNicola Spinosa
353.
Barocco e matriosche … (su di una mostra napoletana
e anche a proposito di un libro recente sui Vaccaro padre e figlio) Stefano Causa
361.
Tres esculturas italianas en la Nueva EspañaClara Bargellini
365.
Due sculture settecentesche napoletane nel Cilento.
Una segnalazioneFrancesco Abbate
369.
Un nuovo De MatteisLucio Galante
373.
Pinacoteca Provinciale di Bari.
Un’aggiunta e due postille al catalogo di Corrado GiaquintoClara Gelao
389.
Qualche appunto documentario sulla raccolta napoletana
dei Principi di Cellamare durante il Decennio franceseRenato Ruotolo
397.
Michele Arditi sul fascino o jettaturaAntonio Cassiano
403.
La Biblioteca del Viaggiatore.
Materiali per una biografia intellettuale di Heinrich Wilhelm Schulz (1808-1855)Luciana Zingarelli
411.
Notizie del gran topazio inciso ‘dal Prof. Andrea Cariello’Rita Mavelli
417.
Giuseppe De Nittis: aggiunte e nuove proposteChristine Farese Sperken
427.
L’ulivo nelle installazioni di arte contemporaneaRossana Buono
435.
Dallo sciamito al broccatello:
un parato per papa Benedetto XVI in visita pastorale a BrindisiMaria Pia Pettinau Vescina
445.
L’eterno presente dell’artePietro Marino
453.
Segni come sogniMarina Causa Picone
461.
Forma, materia, tecnica.
Storia dell’arte, diagnostica, restauroFabrizio Vona
469.
Bari. Palazzo Ateneo. Aula Magna.
I dipinti murali di Mario Prayer e il loro restauroRosanna Gnisci
479.
Un positivo risultato di tutela
per il Giardino storico di Piazza Umberto di Bari
L’attività del “Comitato per le politiche ambientali
e per la qualità della vita” dell’Università di Bari Mimma Pasculli Ferrara
Dettagli
Formato: cm 24x31
Pagine: 488
Illustrazioni: 228 a colori, 146 in bianco e nero
ISBN: 978-88-8431-431-4
Anno di pubblicazione: 2011