Rapito dalla struggente bellezza dei paesaggi, ammaliato dai riflessi argentei del mare notturno del golfo, ammirato per la spensierata gaiezza del popolo anche nelle sue occupazioni più umili, Johann Wolfgang Goethe ci ha lasciato nell’Italienische Reise (1786-1788) entusiastiche descrizioni dei luoghi del Sud e del carattere dei nostri progenitori. Napoli gli appare un paradiso solo di tanto in tanto turbato dal Vesuvio che scuote la terra e minaccia vomiti di lava. Ma anche per tali tragici eventi i napoletani hanno saputo escogitare l’infallibile rimedio: con riti, pianti, processioni, penitenze, offerte, “quando la bocca dell’inferno loro vicina minaccia di montar sulle furie, ricorrono a San Gennaro e al suo sangue”.
Non si meraviglia più di tanto Goethe dell’olimpo cattolico meridionale, affollato all’inverosimile di santi e madonne, ognuno con la propria funzione taumaturgica e specializzazione terapeutica, cui far ricorso in momenti delicati dell’esistenza, così come delle angosce collettive. “Tutto sommato – egli scrive nel maggio 1787 cogliendo appieno la dimensione contrattualistica e clientelare della pietà popolare – non è mica male che vi siano tanti Santi: ogni buon credente può scegliersi il suo e rivolgersi con piena fiducia a quello che più gli conviene”.
Ma quanti sono i santi di Puglia? Una moltitudine tra patroni, compatroni, protettori. Il paradiso di cui potevano aver bisogno gli uomini e le donne c’è tutto nella capillare rete protettiva, utile sì per l’aldilà ma ancor più necessaria per l’al di qua, di santuari, chiese, cappelle a presidio di città e campagne, boschi e grotte, mare e corsi d’acqua. Vi sono venerati vescovi e martiri, religiosi e asceti, mistici, “anargiri”, ausiliatori, “militari”, predicatori. Ognuno con la propria “personalità” giovane o matura, l’abito specifico, il segno e l’attributo che lo rendono immediatamente riconoscibile. E non si può dire che siano distratti: a chi mostra fede e devozione e con abbandono confida nel loro potere, il pellegrinaggio al santuario e la visita alla sacra immagine sono ricompensati con l’esaudimento e la guarigione dei mali fisici e spirituali propri e dei propri cari, come dimostrano le tavolette votive su cui è narrato l’episodio mentre in alto, nella luce divina e tra nubi dorate, appaiono uno o più santi, o la Vergine, artefici del miracolo. ...
dal contributo
Madonne e santi di casa di Francesco Di Palo
Dettagli
Formato: cm 22x22
Pagine: 80
Illustrazioni: 117 a colori, 8 in bianco e nero
ISBN: 978-88-8431-494-9
Anno di pubblicazione: 2012