murata intorno con burgo grande da fuora Terlizzi al tempo dei Grimaldi
1532-1641 Da un inedito apprezzo del 1642
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Con il patrocinio del Comune di Terlizzi, Assessorato Cultura, Servizio Civile, Partecipazione, Turismo, Pari Opportunità, Marketing Territoriale, in occasione della visita di S.A.S. Alberto II, Principe Sovrano di Monaco, il 20 Aprile 2022 dott. ssa Lucrezia Chiapparino, Assessore Si ringrazia Fulvio Gazzola, Sindaco di Dolceacqua (Imperia) e Presidente dell’Associazione Siti Storici Grimaldi di Monaco Nel 1532 il feudo di Terlizzi passò di mano dagli Orsini di Gravina ai Grimaldi di Monaco. La piccola civitas, definita da Leandro Alberti «bello, et ricco castello», racchiusa nelle mura, contava allora circa duemila abitanti divisi in 412 “fuochi”, cioè nuclei famigliari. Una popolazione che a fine secolo risultò più che raddoppiata confermando per Terlizzi un tasso di crescita superiore a quello di altri centri vicini. Certo è che, concomitante all’arrivo dei Grimaldi, si registrarono episodi artistici di assoluto prestigio, segno di un dinamismo “internazionale” mai registrato prima: ne è testimonianza la Sacra conversazione in Santa Maria la Nova, dipinto a lungo attributo a Tiziano e ora ricondotto, senza per questo risultarne sminuito nel pregio, a Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone. Seguì la splendida Natività del bresciano Giovanni Girolamo Savoldo. La chiesa dei Minori Osservanti custodisce ancora la lastra tombale di tale Georgius, che dallo stemma si evince essere stato un personaggio di spicco dei Grimaldi. Ad inizi Seicento, giunge a Terlizzi un dipinto del siracusano Mario Minniti, figura legatissima, in arte e in vita, a Caravaggio. A riferircene il conterraneo Francesco Susinno: episodio intrigante e singolarissimo, tutto da indagare. Lo studio di un inedito apprezzo del 1642, successivo cioè alla confisca del feudo e al suo incameramento al demanio regio, ‘fotografa’ la realtà del tempo e consente di ricostruire aspetti davvero interessanti della storia sociale, economica e religiosa di Terlizzi sotto il governo della potente famiglia di origini genovesi. La città, racchiusa in «gagliarde mura attorno» e al cui centro vi sono il Castello e la Collegiata di San Michele, registrò allora il sensibile ampliamento urbano extra moenia, in risposta ad un incremento demografico che non si esagera nel definire tumultuoso. Una diffusa agiatezza sembra contraddistinguere la società terlizzese: aspetto, anche questo, che trova conferma nella straordinaria quanto puntuale veduta di Terlizzi, ‘a volo d’uccello’, custodita nel Palazzo del Principe di Monaco e ricondotta all’esperto pennello del fiammingo Gaspar Hovic. Indice 7 Presentazione Nicola Gemmato 9 ‘murata intorno con burgo grande da fuora’ Terlizzi al tempo dei Grimaldi (1532-1641) Da un inedito apprezzo del 1642 16 ‘... et si vive con salute, et età notabile ...’ 22 ‘... tengono dentro, et fuori più chiese’ 29 ‘stà murato à torno da gagliarde mura’ Il Castello di Garagnone 35 ‘Terlizzo Cita Verso Levante’ La veduta del fiammingo Gaspar Hovic 65 Onorato Grimaldi signore di Terlizzi e arciprete mitrato 73 Un dono prezioso: la croce d’argento 79 Captatio benevolentiae Il dipinto del Pordenone a Terlizzi 102 Bibliografia Dettagli
Formato: cm 24x31 Pagine: 104 Illustrazioni: 71 a colori, 1 in bianco e nero ISBN: 978-88-8431-815-2 Anno di pubblicazione: 2022 |