Il castello di Gerione in Molise.
Da Annibale agli angioini Guida al Parco Archeologico
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EUR 12,00 |
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Le rovine del Castello di Gerione documentano un abitato di modeste dimensioni, ma che annovera una storia gloriosa. Nasce come oppido dei Sanniti Frentani, cinto da mura poligonali, centro politico e amministrativo di un territorio ben popolato, in grado di offrire rifugio in caso di pericoli esterni. Il nome antico ha perpetuato quello di Gereonium, un centro che balza alla storia nel corso della Seconda Guerra Punica, quando fu conquistato da Annibale nel 217 a.C. e destinato a deposito di grano per l’approvvigionamento invernale dei suoi eserciti. All’intorno si scontrarono in battaglie e agguati Romani e Sanniti da una parte, Africani, Iberi, Liguri e Galli dall’altra (siamo alla vigilia della battaglia di Canne). Un importantissimo rinvenimento è stato una stele aniconica di Tanit, la dea madre protettrice di Cartagine, che rende garanti di come in questo luogo debba essersi fermato Annibale. Stazione itineraria in età imperiale, divenne un riguardevole castaldato longobardo nell’VIII secolo, poi distrutto e ricostruito dai Normanni nell’XI. Crebbe in floridezza in età federiciana quando conosciamo il nome del suo barone, Tommaso de Stipite, la cui insegna era la Viverna, il mostruoso drago alato. L’abitato si presentava allora nella tipica forma medievale: un poggio cinto da mura turrite, con all’interno il palazzo guardato da altre torri, la chiesa, le case. Fu distrutto in età angioina, dal terribile terremoto del 1349 e in concomitanza spopolato dal furoreggiare della Peste Nera. Questo straordinario sito archeologico, tanto ricco di memorie storiche e dal quale i paesi all’intorno hanno tratto le loro origini, è affidato alla responsabilità degli abitanti di Casacalenda e dei vicini comuni di Montorio, Morrone, Provvidenti, Ripabattoni, che hanno costituito l’Unione dei Comuni Montani “Castello di Gerione”; nonché della Regione Molise, per assicurargli un futuro, conservarlo e gestirlo con orgoglio. Dettagli
Formato: cm 15x23,4 Pagine: 64 Illustrazioni: 63 a colori, 10 in bianco e nero ISBN: 978-88-8431-724-7 Anno di pubblicazione: 2019 |