Osvaldo Anzivino
(Foggia, 1920) ha scritto e rappresentato al Teatro Umberto Giordano, all’Ariston di Foggia ed in altri teatri della provincia, le commedie: Vulìmece bène, Natale quando vuoi, Ribalta dialettale, Non sono professore, Un po’ matti non guasta, Piccoli fiori, La scuola degli ‘anta’; e diverse scenette comiche dialettali tra le quali le notissime: U sciòpere, ’A tomòbbele, La prole, L’anàlese, ‘A gòcce, Pumadòre l’invendòre. Anzivino è anche autore dei volumi di poesia in lingua e in dialetto foggiano, da lui illustrati con disegni: Quatte passe pe Ffogge (1975); Archi sul tempo (1978); Le voci della terra - Le voci della sera, quest’ultimo con un saggio introduttivo del poeta Cristanziano Serricchio. Ha composto e depositato oltre cinquanta canzoni, musicate da autori diversi come: D. Petrilli, V. Sannoner, S. Labbozzetta, A. Amatruda, R. Garofalo, A. Buonpensiero, una Ave Maria dedicata alla Madonna dei Sette Veli, musicata da S. Labbozzetta, e un canto sacro: Santa Maria della pietà con la musica del frate cappuccino Giancarlo Giannasso. Una sua canzone napoletana: Tarantella ‘e na vota, musicata da V. Sannoner, premiata al Festival della canzone napoletana, tenuto a Foggia per onorare la memoria del noto musicista foggiano Evemero Nardella, e rispettivamente cantata da R. Murolo e G. Rondinella, venne incisa dalla casa discografica Fonit-Cetra.
(2000)
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