GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2024
   
Andrea Celestino Montanaro

Andrea Celestino Montanaro è ricercatore di ruolo in Etruscologia e Archeologia Classica presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche nell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (sede di Lecce). Fa parte dei gruppi di ricerca GRAL (Gruppo Ricerca Archeologia del Lazio), MedMit (il Mediterraneo dei Miti) e Palazzo-Polis-Urbs (dedicato all’Archeologia Classica), è membro del comitato di redazione della rivista scientifica “Mediterranea. Studi e ricerche sul Mediterraneo antico” ed è membro del comitato scientifico per la redazione del Catalogo del Museo Archeologico Nazionale di Melfi “M. Pallottino”.
Presso l’Università di Bari ha conseguito la Laurea in Lettere Classiche (1996) e la Specializzazione in Archeologia Classica (2000); presso l’Università di Napoli “Federico II” ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Archeologiche e Storico-Artistiche (2007). Sempre presso l’Università di Bari ha usufruito di un assegno di ricerca per il Post-Dottorato in Archeologia Classica (2011-2012). È in possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale ricoprire le funzioni di Professore di seconda fascia nel settore concorsuale 10/A1 – Archeologia. È stato ricercatore presso il CNR-IAC di Bari (2012-2015), svolgendo le sue ricerche in progetti europei e nazionali, ricoprendo ruoli di responsabilità nell’ambito delle attività scientifiche. Inoltre ha collaborato in attività di ricerca col Paul Getty Museum di Los Angeles, di cui si ricorda il saggio “Apulian funerary practices between 5th and 4th century BC” (2021).
Le ricerche condotte e in corso riguardano le popolazioni della Puglia preromana dalla fine dell’età del Bronzo alla conquista romana, approfondendo argomenti sui rituali funerari, sulle necropoli, sulla composizione dei contesti e su determinate classi di materiali (bronzi, oreficerie e altri oggetti di pregio). Altro ambito di ricerca è quello relativo alle ambre figurate dell’Italia preromana ed ai vasi in bronzo di produzione etrusca.
È autore di diverse monografie ed è curatore di atti di convegni e volumi. Tra le prime si ricordano: Le oreficerie di Ruvo di Puglia tra Greci ed Etruschi (Bari 2006), Ruvo di Puglia e il suo territorio (Roma 2007), che gli è valso il premio “L’Erma di Bretschneider per l’Archeologia, Una principessa daunia del VII secolo a.C. La tomba principesca di Cupola-Beccarini (Foggia 2010), Ambre figurate. Amuleti e ornamenti dalla Puglia preromana (Roma 2012), Ornamenti e lusso nell’antica Peucezia. Le aristocrazie tra VII e III secolo a.C. e i rapporti con Greci ed Etruschi (Roma 2015). Tra le curatele si segnalano: Preservation and Enhancement of Cultural Heritage. The T.He.T.A. Project and research experiences in the European Context (Roma 2015) e Le vie dell’ambra. The ancient cultural and commercial communication between the peoples (Repubblica di San Marino 2018, in collaborazione), Vasi di bronzo etruschi in Italia. Produzione regionali e diffusione tra le popolazioni italiche. Contesti d’uso, aspetti ideologici e tecnologici (Roma 2023). Numerosi anche i saggi in riviste scientifiche e atti di convegni nazionali ed internazionali, di cui si ricordano solo: Rutigliano (Bari): la necropoli di contrada Purgatorio. Le tombe del settore settentrionale (scavi 1976-77). Riflessioni preliminari (2021), Processi culturali e diffusione degli oggetti di prestigio nella Puglia preromana. Le influenze dell’Orientalizzante tirrenico (2021), Amber Trade in Western Adriatic between the Iron and the Late Archaic Age. Workshops, Artisans and Artifacts, Exchange Networks (2022), Le ambre figurate preromane del “Gruppo di Armento” e il “Maestro delle sfingi alate”. Produzione e diffusione tra Basilicata, Campania e Piceno (2023).

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