Leon Marino
Nato a Troia (Fg), come dice lui: “in tempi duri per i troppo buoni”. Agli inizi degli anni sessanta, decide volontariamente e con molto ritardo, (dopo una breve pausa di riflessione durata un solo giorno) di conseguire la Maturità Artistica e il diploma dell’Accademia di Belle Arti, per (poi) tuffarsi nel mondo dell’arte. Si considera un artista “ironista” e ama definire l’insuccesso l’unico merito della sua vita. In confidenza afferma: “L’ironia è un ingrediente magico, tentatore, stimolante per la sua azione d’impiego, somministrata a piccole dosi serve a correggere gli... apparati intestinali pigri”. Scrive lo storico dell’arte Tommaso Trini nel testo critico introduttivo al volume monografico “UFFA!” edito da Claudio Grenzi Editore: “Autentica è la vena ironica, che non risparmia neppure se stessa. Un’ironia che vela un fondo di consapevole giudizio sulle vanità del mondo. Ci vuole poco allora a collocare la pittura di Leon Marino nel crescente rifiorire di un’arte Pre-Modernista che coltiva la grazia delle figure e i colori della luce sotto diverse latitudini internazionali. Pensando a Salvo, Luigi Ontani, Jan Knap e Lisa Ponti (per dirne alcuni visti alla galleria d’arte Toselli di Milano), trovo in Marino un filone emergente”. Prevalentemente preferisce dipingere ma, intanto, scrive “pensieri” in forma di prosa che egli stesso definisce (al momento) un “sovrappiù”. Alternando all’attività pittorica la scrittura, inizia un intenso rapporto editoriale ed esordisce nel 1983 con una monografia ironica e pungente della sua opera pittorica a cura di Luciano Luisi - Bastogi Editore. Dal 1975 è presente a varie manifestazioni artistiche con mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Docente nelle Accademie di Belle Arti di Foggia e Bari, dal 1989 insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
(2014)
|